Due parole sul nostro percorso degli ultimi mesi:
1.- Abbiamo iniziato incontrando un gruppo di imprenditori che opera nell’ambito di una Economia di comunione.
L’Economia di Comunione è una scuola di pensiero economico che prevede la necessità di destinare gli utili dell’impresa per fini diversi da quelli classici del profitto e dell’aumento della produzione.
Nell’applicazione pratica solo una prima parte dell’utile è rivolta alla remunerazione del capitale e allo sviluppo dell’azienda, mentre una seconda parte è riservata alla promozione umana di persone in difficoltà, e un’ultima parte finanzia la crescita del progetto stesso, soprattutto attraverso la formazione di nuove risorse. Sono già alcune decine le aziende che oggi in Italia aderiscono al progetto.
Forse la ‘responsabilità sociale d’impresa’ (così definita anche dalla comunità europea) non rappresenta solo un costo ma può portare vantaggi sociali ed economici.
2.- Abbiamo quindi affrontato il tema del Principio di Sussidiarietà, con la guida della nostra presidente, che da molti anni si prodiga in questo ambito, nella sua qualità di giurista (è possibile consultare il testo Sussidiarietà e Arte dell’incontro nel menu “progetti”, sottomenu “una economia per l’Uomo”) .
In base a tale principio, dal 2001 incorporato anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana, si dichiara che gli organismi sociali di ordine superiore devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori.
Secondo questo principio, se i corpi intermedi presenti nella società civile sono in grado di svolgere una funzione sociale o di soddisfare un bisogno del cittadino (per esempio l’istruzione, l’educazione, l’assistenza sanitaria, i servizi sociali, l’informazione), le istituzioni dello Stato non devono privare queste “società di ordine inferiore” delle loro competenze, ma invece sostenerle, anche finanziariamente, pur esercitando il controllo e la verifica del loro intervento.
Crediamo insomma che la collaborazione e il sostegno reciproco, la cultura del servizio reso al popolo, la cura dell’interesse pubblico siano valori fondamentali e permanenti che non possono essere semplicemente rimossi per i tagli imposti dal bilancio dello Stato.