L’Institut realizza ogni due anni una pubblicazione che raccoglie il lavoro dei suoi membri intorno ad un tema. Ad esempio, nell’ambito del tema “Abitare e alloggiare”, ha lavorato sul rapporto tra problemi della famiglia e periferie. A proposito della legge sul Patto civile di solidarietà (PACS: approvata in Francia nel 1997, che prevede accordi tra le coppie di fatto, sia etero sia omosessuali), ha lavorato sulle ricadute di questa legge sulla realtà francese.
E’ quindi un Istituto universitario, interdisciplinare, e si occupa delle problematiche della famiglia partendo soprattutto dalle sollecitazioni degli operatori professionisti: è un Istituto di formazione piuttosto che di ricerca.
Propone in questo momento corsi di formazione riconosciuti dai Ministeri del Lavoro e degli Affari sociali (Educazione alla vita, Counseling coniugale e familiare, Mediazione familiare) e altri per il conseguimento di diplomi post universitari di primo e di secondo livello, riconosciuti dall’Università Cattolica di Lyon (Scienze della famiglia e Operatore specifico nel campo familiare). Quest’ultimo è un Master molto originale, che ha come obiettivo la formazione di professionisti che siano in grado di diagnosticare le realtà familiari di un territorio, di costruire un progetto di intervento, di negoziare le condizioni della sua messa in opera presso le istituzioni responsabili, di realizzarlo in collaborazione.
In Francia, così come in Europa, si tende a trattare i problemi della famiglia all’interno dei problemi sociali generali. In realtà, la famiglia è una struttura originale, legata alla differenza dei sessi e delle generazioni, per cui il legame tra le persone di una famiglia è, per natura, diverso dal legame contrattuale che lega il cittadino alla società.
Ci si accorge che il risultato degli interventi di Stato, associazioni, Chiesa è più di separare che di unire le famiglie.
E’ necessario trovare, per i progetti istituzionali, degli strumenti che prendano in considerazione la specificità stessa della famiglia, in una dimensione non ideologica, ma nel contesto del pluralismo attuale, così come lo constatiamo.
In Francia molto di buono è stato fatto e si fa a favore della famiglia. L’Institut cerca comunque di rispondere agli inevitabili difetti degli interventi a favore della famiglia.
Tiene conto del pluralismo di fatto, che rispetta: riconosce la realtà familiare là dov’è, così come si presenta. Ma per riconoscere la famiglia, là dove essa è, ci serve una certa comprensione, una certa idea di cos’è una famiglia. Ci si àncora a tre elementi, tre fatti portatori di valore, non valori in sé:
– la differenza dei sessi come strutturante dell’identità personale
– la differenza delle generazioni, sempre come elemento strutturante dell’identità personale
– il matrimonio come istituto, soggetto di diritto, elemento terzo che dà alla famiglia la sua struttura, che la caratterizza, la fa uscire dalla soggettività, la rende elemento oggettivo: struttura un elemento nuovo distinto dai suoi componenti.